Sono le 11:43 di lunedì 30 novembre 2015. Non un lunedì qualunque per la città di Torino, che oggi ha infatti ospitato, presso il Circolo dei lettori, la Conferenza Stampa della XVI edizione di Sottodiciotto Film Festival. La sala è in fermento e il logo della manifestazione, realizzato da uno studente dell’Istituto Albe Steiener, è proiettato in alto sulla parete e illumina le file di sedie bianche.
Ad aprire le danze è l’art.12 della Convenzione sui diritti dell’infanzia, focalizzata sull’ascolto di tutte le questioni riguardanti i bambini e gli adolescenti. Protagonisti di questa edizione sono anzitutto i ragazzi e la loro voglia di partecipare. Non a caso il titolo di questa edizione è proprio “Mi metto in gioco”, come sottolinea il Direttore del Festival, nonché Presidente dell’AIACE Torino, Domenico Chiesa.
“Io ci sono e voglio esserci!”, sono le parole dei ragazzi che hanno deciso di partecipare al concorso per scoprire chi realmente possono essere. Perché Sottodiciotto non è soltanto connubio tra cinema e ragazzi, o un bene comune per l’intera città, ma è anche e soprattutto un mezzo per scoprire se stessi. “Solamente offrendo giusti mezzi e non poca fiducia alle nuove generazioni si riusciranno a compiere cose straordinarie”, dichiara il rappresentate della Fondazione CRT, sponsor insieme alla Compagnia di San Paolo.
Il Concorso è aperto a tutte le scuole che hanno deciso di mettersi in gioco: per quest’anno, su 375 opere iscritte, ne sono state selezionate 182, alcune provenienti anche dalle belle isole calde del nostro territorio: Sicilia e Sardegna. Non poche richieste da tutto lo stivale, dunque, ma anche desiderio di partecipazione da parte di altri paesi europei come Spagna e Svizzera. Che la possibilità di nuove frontiere per il progetto stia lentamente sorgendo?
La Conferenza Stampa – che apre l’avventura in programma dal 4 all’11 dicembre – lancia anche un messaggio forte: fare cinema significa imparare a saper lavorare insieme. Un’esperienza non solo cinematografica ma soprattutto tesa alla dimensione umana e alla crescita.
Martina di Nolfo
