Ebbene si, sono passate tre decadi da quando, nel dicembre nel 1985, usciva nelle nostre sale uno di quei film che ha fatto epoca e che ha segnato generazioni di spettatori. Le premesse erano buone. Steven Spielberg produce, Chris Columbus (Harry Potter e Mamma ho perso l’aereo) sceneggia e Richard Donner (Superman) al timone. Una storia semplice, un gruppo di ragazzi della provincia americana che trovano una mappa e partono alla ricerca del tesoro del leggendario pirata Willy l’Orbo, inseguiti dalla “temibile” Banda Fratelli.
Una storia apparentemente per bambini ma che è in realtà un viaggio di formazione. Una mappa del tesoro diventa la chiave per iniziare l’avventura in cui scopriranno l’amicizia, il pericolo, l’amore. E’ stato bello vedere in sala tanti bambini che ridevano a crepapelle e qualcuno più attempato (tra cui chi scrive) a cui partivano applausi spontanei nei momenti più divertenti che vedevano protagonista il grassoccio Chunk o il gigante Slot. Un film che supera le barriere del tempo, che fa venire i brividi d’emozione e ci fa riscoprire il bambino che è in noi. Un’opera che sarebbe piaciuta a Twain e Salgari.
Chi non ha sognato di trovare una mappa del tesoro in soffitta? Chi, a 12 anni, non ha mai scorrazzato in bicicletta con gli amici? Chi non ha mai desiderato trovare un tesoro dei pirati? Ieri pomeriggio al Massimo, gli spettatori di tutte le età hanno forse riscoperto il lato fanciullesco che è in loro. Thank You Goonies!