Questi giovani delle scuole superiori, che il mondo adulto si ostina a sottovalutare, come ricorda l’interrogatorio, hanno molto da dire. Dall’attenzione al rapporto tra rivoluzioni globali e media, Da movimento a Virus, a comici video sugl’ultras e il riciclaggio, Speciale ultras e Star Trash, fino al cyberbullismo, I don’t like. Che si parli di tatuaggi, Mutamenti, o della seconda guerra mondiale, Frammenti di memoria, la forza delle immagini non diminuisce d’intensità. Mostrano uno spunto nuovo su tematiche canoniche, come la violenza domestica e l’accettazione di se stessi, Identità, mediante la tecnica dello stop motion, presente anche in Mixed. Ma non manca una sbirciatina alla loro realtà scolastica, attraverso gl’occhi di un trasognato ragazzo o di un’ammiccante bidella, L’intervallo. Ci perdiamo alla ricerca di sperdute mappe maltesi, The treasure of Malta’s knight, verso il vero tesoro che è l’amicizia. Ci scontriamo con l’accettazione di una malattia come l’epilessia, Click, fino alle riflessioni filosofiche sullo stato di natura in chiave moderna, La partita, temi che dimostrano la maturità delle classi in concorso. E dopo lo spot della Nanan e una rinfrescata sull’importanza dell’attenzione stradale, Buona la prima, approdiamo a temi più foschi, perché anche i nostri giovani amici hanno un lato oscuro: è il caso dell’horror Behinde the door, storia agghiacciante quasi quanto Cose che tra sorelle non si dicono, in cui l’omicidio è solo pensato. E concludiamo con Eclissi, un corto in grado di farci vedere come sono insignificanti i nostri problemi in confronto ad un cataclisma naturale.