In una grigia e metallica Parigi con due torri Eiffel si ambienta il nuovo lavoro di Christian Desmares e di Franck Ekinci: “Avril et le monde truqué”. Vincitore del Cristal d’Annecy 2015, il film affida il progetto grafico nelle mani del fumettista Jacques Tardi e utilizza la voce di Marion Cotillard per la protagonista Avril.
La seconda rivoluzione industriale non è mai avvenuta. Il mondo è fermo al 1870, anno di morte di Napoleone III dopo un’imprevista esplosione in un laboratorio in cui si studiava la formula per il siero dell’immortalità. Venuti meno Napoleone III, illustri scienziati ed estinta la possibilità di una guerra contro la Prussia, il mondo deve scontrarsi con una nuova chimera: la mancanza di energia. Con un salto siamo al 1941, Avril, con il suo gatto parlante, va alla ricerca dei suoi genitori-scienziati, vittime di quest’ondata di sparizioni. Alla compagnia si unisce anche Julius, un furfante. Nel film si respirano echi d’animazione giapponese come la casa mobile che ricorda Il castello errante di Howl di Miyazaki o il gatto che raggiunge lo spazio per salvare l’umanità che ricorda il finale de Il gigante di ferro diretto da Brad Bird.
Avril et le monde truqué è una parabola ecologista, supplemento francese al capolavoro Disney-Pixar Wall-E. Lo si intuisce nel finale quando, appaiono i nemici dell’uomo: delle enormi lucertole meccanizzate che ricordano la razza dei Gorn di Star Trek. Le lucertole robotiche vorrebbero utilizzare il siero dell’invulnerabilità per permette alla natura di rinascere. Ma il siero finisce tra le grinfie del capo-lucertola che tenta di acquisire l’immortalità per comandare sul mondo. Ma Avril riuscirà ad evitare la catastrofe.