Ieri pomeriggio il cinema Massimo ha ospitato “Buon compleanno… Ape Maia!”, evento sì dedicato all’intrattenimento dei più piccoli ma anche votato alla sensibilizzazione del pubblico riguardo la minaccia che i pesticidi normalmente utilizzati per le coltivazioni portano sulla salute e la vita di quegli operosi insetti.
Sono state proiettate la prima puntata della serie animata originale (Giappone-Austria-Germania, 1975) e quella del remake in grafica 3D (Spagna-Belgio, 2012). A dilà delle differenze tecniche, è ben percepibile un netto distacco stilistico e generazionale: la serie del 2012 presenta un’impostazione decisamente più infantile, che glissa su caratteri realistici in favore di un approccio maggiormente fantastico e adatto a un pubblico di piccolissimi. L’atteggiamento della stessa Maia cambia radicalmente in quanto viene smorzato il suo spirito curioso verso il mondo esterno e insofferente verso le tradizioni dell’alveare, quando invece nella serie del 1975 sia la protagonista che i comprimari si esprimevano con battute graffianti, quasi ironiche.
Chiaramente, entrambe le serie animate riescono a mantenere l’ideale di opera di formazione pensata per i bambini – nonostante il salto generazionale forse dovuto anche al cambio di mentalità del pubblico – insieme a quell’aspetto semplice e colorato che cattura l’attenzione dei più piccoli. A fare da intermezzo tra le due proiezioni, un intervento del presidente dell’Aapi (Associazione apicoltori professionisti italiani) Francesco Panella, che ha parlato delle api da un punto di vista prettamente scientifico con l’intenzione di esporre la natura di questa iniziativa per la tutela dell’apicoltura e della necessità di prestare attenzione al benessere degli allevamenti.