Tre sorelle, Sachi, Yoshino e Chika , vivono insieme in una grande casa a Kamakura. Viene a mancare il padre, assente da 15 anni, quindi si recano in campagna per il suo funerale ed incontrano Suzu, la timida sorellastra tredicenne. Le tre ragazze si affezionano velocemente alla piccola e la invitano a vivere con loro. Suzu accetta senza esitazioni, e una nuova vita di scoperte e felicità avrà inizio…
Kore-Eda ci porta per 128 minuti in mondo migliore e forse del tutto utopico. Il film nelle mani di un altro regista non avrebbe sortito lo stesso effetto, invece nelle sue risulta si un dramma familiare, ma che cela dietro un timido sorriso, estrema felicità. Il regista con la tipica calma orientale e spirito buddista ci conduce in quel mondo accanto alle quattro donne e gli altri personaggi che lo popolano, rendendoli unici e accoglienti per lo spettatore. Arigatou è una delle parole che viene pronunciata più spesso dalle persone, perché “grazie” è tutto ciò che di più bello si possono dire quattro persone che vicendevolmente si aiutano per costruirsi una vita serena e felice provenendo da contesti dove la fortuna non è stata generosa. Il film racconta con leggerezza una storia di ricongiungimento familiare che non cede al dramma delle recriminazioni familiari ma dove i conflitti diventano gioiosi e il pretesto per ripartire e fare del bene.
Se penso al Giappone, mi immagino un paese dove la calma e la pace sono le sovrane, e Kore-Eda ha confermato questa mia idea: le persone che vivono a Kamakura si concentrano su forti legami familiari, amicizia e amore e il regista ci mostra quanto siano importanti piccoli gesti quotidiani per migliorare la qualità della vita e far sentire a casa una persona giunta improvvisamente in un equilibrio già consolidato. Un filo sottile di malinconia percorre costantemente i volti delle quattro sorelle che hanno superato molte sfide a testa alta e con una forza d’animo che le rende meravigliosamente uniche. C’è tanto da imparare da una storia come questa, che nonostante tutto guarda alla vita con la voglia di sorridere dolcemente superando grandi dolori con la consapevolezza che arriverà la quiete dopo la tempesta. Ogni ragazza ha la sua storia privata, i propri dolori personali e i ricordi rispetto a ciò che fu (o non fu) la famiglia.
Commovente, umile e speciale, Our Little Sister lascia il segno e la voglia di dire grazie per ciò che siamo e le persone che contribuiscono alla nostra felicità.