Visionati i dieci titoli in gara, la giuria, composta da Franco Orsini, docente, Paola Risoli, artista visiva, Federico Turani, produttore, ha deciso di attribuire il premio del Concorso nazionale Sotto18 OFF, consistente in attrezzature tecniche e nella targa Città di Torino – Sottodiciotto Film Festival & Campus, a:
Il giusto accordo di Giovanni Bellotti, Progetto Rete CEET, “Cultura, Educazione, Empowerment, Territorio” (Napoli), con la seguente motivazione: “Per la qualità del racconto cinematografico sul tema del reinserimento sociale, trattato qui con asciuttezza ed essenzialità. Per la capacità di usare sia i silenzi che il suono in modo appropriato; per il livello professionale delle interpreti e per l’ottima fotografia, che non è abbellimento ma funzione del contenuto. Infine per l’attacco narrativo di forte impatto”.
La giuria ha assegnato, inoltre, due menzioni speciali rispettivamente ai film:
Pozzi Mansueto di professione fantasma del gruppo autogestito You-Factory (Valsamoggia, Bologna), con la seguente motivazione: “Per l’ironia e l’originalità su un tema molto frequentato”.
Drop di Emma Lauda (Varese), con la seguente motivazione: “Un lavoro ben costruito, che svela notevoli abilità tecniche di ripresa, montaggio suono-suono, a supporto di una storia straniante di difficile adattamento, ben diretta e interpretata”.
La Targa DAMS è stata assegnata dalla giuria composta da Martina Agù, Benedetta Cartia, Federico Picca Piccon, studenti del Corso triennale di Laurea in DAMS – Università degli Studi di Torino, a:
Adesso io sono qui dei ragazzi ospitati nel Centro di Prima Accoglienza Casa Merlani (Cooperativa Ceis), coordinati da Tiziana Passarini (Bologna), con la seguente motivazione: “Il dramma della migrazione viene qui trattato in modo originale e delicato. La tecnica utilizzata è quella del cut-out animation che trasmette semplicità ma al tempo stesso dà valore al messaggio. Quelle piccole silhouette nere di carta ritagliata di migranti che si muovono sullo schermo restituiscono la sensazione di quanto lungo e tortuoso sia stato il loro cammino per arrivare fino in Italia. La scelta sonora, costituita unicamente dalle voci dei giovani uomini, suscita solidarietà e senso di ingiustizia insieme”.
La giuria ha assegnato, inoltre, una menzione speciale a:
Il giusto accordo di Giovanni Bellotti, Progetto Rete CEET, “Cultura, Educazione, Empowerment, Territorio” (Napoli), con la seguente motivazione: “Sono state apprezzate le tecniche di ripresa e montaggio molto precise, l’utilizzo del bianco e nero e l’uso della musica come mezzo di coesione. Prodotto molto ben confezionato, appare distante dai prodotti amatoriali”.